Al crocicchio Argentato, a nord della Contea, dove il passaggio dei raminghi si serra tra due monti, s'erge maestoso ed imponente un grande melo d'Argento. Tra le sue fitte fronde, che non conoscono mai nè autunno nè inverno, dimora la signora d'Argento, colei che tutto vede e tutto osserva silenziosamente. Ella accoglie ai piedi del melo i viandanti stanchi e offre loro riparo dalle tempeste e dal sole cocente di mezzogiorno. Cosi generosa è, che talune volte lascia cadere tra le mani dei viandanti buoni piccoli doni, e qualche mela. In cambio della sua generosità ella ha sempre sperato che il viandante che li fosse giunto e all'ombra del Grande Albero avesse trovato ristoro, lasciasse in cambio un simbolo della sua esperienza di vita, un segno del suo passaggio. Cosi, all'albero, nelle giornate di vento si vedono ciondolare dai rami piccoli nastri colorati e foglietti sui quali ogni viandante ha scritto di un luogo che ha incontrato lungo il suo cammino. Spero che, chi passerà in Contea, vorrà condividere con noi i luoghi belli che altrove ha visto, visitato o vissuto, altri siti dolci come quello della Contea. Poichè nelle trame luminose della Signora, la Contea è solo uno dei molti nodi.